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GAZA. Il presidente Usa Donald Trump ha annunciato un piano di pace, già accettato da Netanyahu, per il futuro della Striscia di Gaza: se Hamas accetterà tutti gli ostaggi saranno liberi entro 72 ore.
Il controllo della Striscia passerà ad un organo supervisionato da un “Comitato per la Pace” sotto il controllo diretto di Trump e Tony Blair. “Se Hamas non accetta Netanyahu ha il mio ok a distruggere Hamas”, ha detto Trump.
"Ansioso di fermare la guerra e porre fine alle sofferenze della sua popolazione", Hamas "discuterà la proposta di pace di Trump all'interno dei quadri di leadership, e con le fazioni palestinesi, per studiarla e presentare una risposta che rappresenti tutto il popolo". Lo scrive il canale saudita Al-Sharq all'indomani del piano in 20 punti accettato da Israele alla Casa Bianca e poi presentato alle parti attraverso i mediatori Egitto e Qatar.
Anche questi lo hanno accettato, con Giordania, Arabia Saudita, Emirati, Turchia, Marocco, Bahrein e l’Anp che lo accoglie con favore, definendo “sinceri e determinati” i suoi sforzi.
Cosa prevede il piano di pace di Trump per Gaza
Fine immediata del conflitto se entrambe le parti accettano: Israele si ritira, cessano le operazioni militari, ostaggi rilasciati entro 72 ore.
Rilascio prigionieri: dopo la restituzione di tutti gli ostaggi, Israele libererà 250 ergastolani e 1.700 detenuti di Gaza, incluse donne e bambini.
Amnistia per membri di Hamas che depongono le armi e accettano la coesistenza pacifica, con possibilità di lasciare Gaza.
Ingresso immediato di aiuti umanitari e ricostruzione di infrastrutture essenziali sotto controllo ONU e enti neutrali, con apertura del valico di Rafah.
Governo temporaneo di transizione: una commissione tecnica palestinese con supervisione internazionale (guidata da Trump) gestirà i servizi pubblici.
Smilitarizzazione totale di Gaza: distruzione di tunnel e armi, con programma di disarmo verificato da osservatori internazionali. Forza internazionale di stabilizzazione (ISF) per garantire sicurezza e addestrare le forze palestinesi locali, in coordinamento con Israele ed Egitto.
Nessuna annessione israeliana: l’IDF si ritirerà gradualmente lasciando spazio alla ISF, mantenendo solo una presenza di sicurezza temporanea.
Percorso verso lo Stato palestinese: se la riforma dell’ANP andrà a buon fine, potrà aprirsi un processo concreto verso l’autodeterminazione -