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"Uccisa con una corda, fatta a pezzi e gettata nel Po": il racconto del cugino di Saman Abbas

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NOVELLARA. Tenuta ferma dai cugini, poi lo zio che la strangola con una corda. Un altro uomo misterioso avrebbe poi infilato il corpo in un sacco, fatto a pezzi e gettato nel Po.

Sarebbe morta così Saman Abbas, la diciottenne pakistana scomparsa nella notte del 30 aprile 2021 da Novellara, Reggio Emila. Il racconto è del cugino, uno degli indagati, annotato il 29 ottobre per raccontare le fasi del delitto.

Il padre, poco più di un mese dopo la sparizione della ragazza, parlando al telefono con un parente avrebbe detto: "Ho ucciso mia figlia. Per me la dignità degli altri non è più importante della mia...". L'intercettazione è agli atti e potrebbe costituire una importante svolta nel processo.

La madre, Nazia Shaheen, in preda a una crisi di pianto quella sera, sarebbe stata allontanata dal marito, Shabbar Abbas. Poi il delitto. La ragazza sarebbe stata uccisa per una foto, uno scatto pubblicato sui social in cui tiene per mano il fidanzato e lo bacia sulle labbra.