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Esplosioni a Beirut, decine i morti e 3000 feriti: coinvolto militare italiano

 

 

 

 

BEIRUT. Due enormi esplosioni, avvenute a breve distanza di tempo nella zona del porto, hanno devastato intere aree della capitale del Libano, Beirut. Le vittime sono numerose, nell'ordine di numerose decine. Ma è impossibile ora fare un bilancio. I feriti, secondo il ministro della Salute libanese,  sono almeno tremila, ma il numero è destinato ad aumentare. L'ospedale principale della capitale ha riferito alla tv libanese Lbci di avere in carico almeno 500 feriti — decine dei quali bisognosi di operazioni d'urgenza — e di essere costretto a rimandare altre persone in altri ospedali. 

La deflagrazione  ha coinvolto un team della missione Unifil. Un militare italiano del contingente ha riportato lievi ferite. Secondo una nota ufficiale dell'Esercito è stato lo stesso soldato a informare direttamente i familiari sul suo stato di salute: non si tratta di un uomo della Brigata Sassari, che dai primi di luglio guida la missione. 

Sul posto, in stretto coordinamento con le forze di sicurezza libanesi, secondo la stessa comunicazione, sono intervenuti i soccorsi del Sector West di Unifil che stanno provvedendo all'evacuazione del personale. Sono in corso gli accertamenti da parte di Unifil e delle forze di sicurezza libanesi per accertare la dinamica dell'accaduto. 

Stando alle informazioni che trapelano potrebbe essere saltato in aria un deposito che conteneva tonnellate di nitrato di ammonio, una sostanza usata per fertilizzanti  ma anche per confezionare ordigni: all'interno pare ce ne fossero alcune tonnellate.