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Trump minaccia l'Iran, il Pentagono smentisce: "Non colpiremo siti culturali"

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NEW YORK. Gli Stati Uniti non prenderanno di mira i siti culturali iraniani. Lo ha affermato alla Cnn il segretario alla Difesa, Mark Esper, aggiungendo che "gli americani rispetteranno le leggi dei conflitti armati".
Il chiarimento arriva dopo la dichiarazione del presidente Donald Trump, che in un suo primo intervento, dopo le minacce iraniane seguite al raid statunitense contro Soleimani, aveva espresso la possibilità di pesanti ritorsioni che avrebbero potuto comprendere anche siti culturali dell'Iran. Minaccia poi rilanciata dal presidente americano anche sul suo profilo twitter. Ma il Pentagono fa retromarcia su quello che, secondo la Convenzione dell'Aia del 1954, è considerato a tutti gli effetti un crimine di guerra. 

Intanto l'Iraq ha inviato una lettera all'Onu in cui chiede che il Consiglio di Sicurezza condanni il raid nel quale, venerdì scorso, è stato ucciso il generale Qassem Soleimani e il suo vice Abou Mehdi al-Mouhandis."La legge della giungla non domini le relazioni internazionali", è la premessa della lettera.

E a Kerman un'enorme folla si è radunata per accogliere la salma di Soleimani, appena arrivata nella cittadina dell'Iran sud-occidentale per la sepoltura. Gli abitanti sono arrivati in massa nel centro della città natale del generale, per una mobilitazione che appare delle stesse dimensioni di quelle che si sono registrate ieri nella capitale Teheran.