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Senato, Conte contro Salvini: "La sua arroganza di chi voleva pieni poteri"

 

 

ROMA. Gli auguri alla senatrice a vita, Liliana Segre, e la promessa: il governo si occuperà dell'hate speech, dei linguaggi d'odio che prolifera sui social. Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte inizia il suo intervento al Senato, dove si discute la fiducia all'esecutivo M5s-Pd-LeU. 

Dopo un passaggio sulla necessità di investimenti sull'Africa, l'affondo contro Matteo Salvini, che lo aveva attaccato nel suo discorso di poco precedente: "Qualcuno ha avuto l'arroganza di voler accentrare i pieni poteri nelle sue mani, dopo aver innescato unilateralmente una crisi di governo: chiunque lo abbia ostacolato, è comprensibile, per senso di responsabilità, per lui è diventato nemico". 

L'aula, versante Lega, fa partire partire un coro: "Dignità". 

"Ero in religioso silenzio da stamattina, vi ho ascoltato", dice Conte a chi lo contesta. E prosegue: "Assegnare ad altri le proprie colpe è il modo migliore per rimanere deresponsabilizzati a vita. Modo certo per conservare leadership e scacciare gli errori politici". Ancora, contro il leader del Carroccio: "Evocate speso il concetto di dignità. Concetto importante: mi può derivare solo dal fatto con disciplina e il massimo impegno il mio Paese e gli interessi degli italiani. Non altro". 

Il presidente del Consiglio si rivolge ancora ai banchi della Lega: "Poi spiegherete che cosa ci sia di dignitoso in tutti i repentini voltafaccia che ci sono stati in poche settimane".