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CAGLIARI. La Sardegna dice no al ridimensionamento delle autonomie scolastiche imposto dal Governo. Su proposta dell’assessora della Pubblica Istruzione Ilaria Portas, la Giunta ha infatti deciso di approvare in via preliminare il Piano di Programmazione della rete scolastica per l’anno scolastico 2026/2027, mantenendo le attuali 232 Autonomie scolastiche, compresi i cinque Centri Provinciali Istruzione Adulti (Cpia) e non adempiendo agli obblighi delle norme ministeriali che impongono la soppressione di 9 autonomie scolastiche. La presa di posizione della Giunta comporterà il probabile invio di un commissario ad acta, in quanto con una nota congiunta dello scorso 3 dicembre il Ministro dell’Istruzione e del Merito e il Ministro per gli Affari Europei, il Pnrr e le Politiche di Coesione hanno diffidato la Regione sarda ad adottare entro il 18 dicembre 2025 l’atto di dimensionamento della rete scolastica regionale secondo i criteri stabiliti dal Governo, con l’avvertenza che, decorso inutilmente tale termine, “si chiederà al Consiglio dei Ministri di procedere all’esercizio dei poteri sostitutivi”.
“La soppressione di nove Autonomie, come imposto dallo Stato, determinerebbero un forte pregiudizio rispetto ai bisogni reali delle comunità locali della Sardegna, penalizzando la qualità dell'istruzione e l'accessibilità del sistema scolastico – spiega l’assessora Ilaria Portas –. La riforma statale non tiene conto dei dati effettivi della popolazione scolastica regionale, che per la Sardegna si attestano con una sottostima di circa tremila alunni per anno scolastico, a partire dall’ anno 2024/2025. Siamo consapevoli delle conseguenze derivanti dall’adozione di un Piano non coerente con il contingente di organico statale – prosegue l’assessora –. Abbiamo sempre mantenuto un approccio collaborativo con il Ministero sul tema del dimensionamento scolastico, necessario per realizzare una riforma strutturale condivisa della riorganizzazione scolastica, ma nelle sedi istituzionali abbiamo sempre rappresentato le forti criticità che la riforma riveste per la nostra regione. Il nostro obiettivo è quello di creare una rete scolastica educativa capace di rispondere alle concrete esigenze delle famiglie e degli studenti, che tenga conto delle specificità dei territori, con particolare attenzione alle aree interne. Tale obiettivo, potrà essere raggiunto solo con la definizione di un contingente statale che tenga conto dei dati reali della popolazione scolastica della Sardegna”.
Per questi motivi la Giunta invita il Ministero dell’Istruzione e del Merito, nell’ottica del principio di leale collaborazione tra Stato e Regione, ad avviare un proficuo confronto istituzionale sulla riforma del dimensionamento scolastico che tenga effettivo conto delle criticità oggettive rappresentate dalla Regione Sardegna nel definire una rete scolastica coerente con il contingente di organico statale, rendendosi disponibile, nel supportare il Commissario ad acta che verrà nominato, nello svolgimento delle sue attività, al fine di garantire il corretto avvio dell’anno scolastico.












