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CAGLIARI. Un effetto domino, involontario e frutto, probabilmente, di un fraintendimento. Così si arriva a Christian Cocco, storico ex inviato di Striscia la notizia, che pubblicamente ha raccontato di querelare Mari Mameda, influencer impegnata costantemente a valorizzare la lingua sarda, specie la variante Gallurese (qui la sua intervista a Imprentas-Oindì). Per spiegare la storia (surreale) occorre fare un passo indietro e ricostruire la lunga serie di post, storie e chat private.
Nelle scorse ore Mari Mameda aveva pubblicato un estratto di una conversazione privata con con un amico o fan. Uno scambio di battute ironico nel quale si rifletteva su come l'ormai famigerato "Ajò" sardo venga spesso frainteso dai "continentali" come un saluto, invece che un'esortazione. A questa prima storia pubblicata dalla influencer ne segue una seconda, sullo stesso argomento. Un altro fan, in modo ironico, dice: "È colpa di Cristian Cocco che per un ventennio a Striscia la notizia usava ajò per chiudere il servizio". Mari Mameda però stavolta non si limita solo a condividere quella chat, ma anche a riportare una foto d'epoca di Cocco e ad aggiungere la scritta "maledetto". L'intento era ironico (lo si può intuire dall'uso della parola "maledetto", che tanto richiama lo storico "maledetti" della signora su Sky in diretta") e a maggior riprova viene taggato proprio Cocco, sperando probabilmente in una sua reazione o ricondivisione.
Lui non la prende bene, però, e lo racconta dalla sua pagina personale, dove si sposta la narrazione per la seconda parte della storia.
Cocco mostra una chat proprio con Mari Mameda. Nella chat lui le chiede "Scusa ma quel maledetto lo hai scritto proprio per me?". Lei risponde: "(Oddio hai risposto). Tu sei stato la nostra rovina, ora ci ritroviamo orde di continentali che credono che 'ajò' significhi ciao e ci salutano così". Conclude con delle faccine che piangono. Il danno è fatto.
Cocco tuona in un post pubblico:
"Cara ragazza,
In un primo momento ho pensato di querelarti per il MALEDETTO! che hai usato nei miei confronti. Poi, riflettendo, mi sono ricordato di essere padre di tre figli e che, con ogni probabilità, sei persino più giovane delle mie figlie maggiori. Per questo ho deciso di concederti un’occasione: quella di chiedermi pubblicamente scusa. Ci tengo a dirti che, finché si esprimono opinioni o critiche senza ricorrere ad aggettivi offensivi, io lascio correre. Ma l’espressione che hai usato, quel “maledetto”, non posso accettarla, né come uomo né come credente. Se davvero pensi che io sia “la rovina dei sardi” per una questione così futile, ti invito a riflettere. Ci sono drammi e problemi ben più seri che stanno accadendo nel mondo in questo periodo, ed è lì che dovremmo concentrare la nostra attenzione ed energia.
Se tu non ci avessi tenuto a taggarmi non avrei mai saputo chi tu fossi!!! Detto ciò, da padre di famiglia, scelgo comunque di non rispondere con astio. Non condivido le tue parole, ma ti auguro con sincerità ogni bene, alla mia maniera…Bona vida!"
Non si sa se le scuse siano arrivate, ma, per ora, la situazione si è conclusa così.