In Sardegna

Storni spacciati per tordi catturati nel parco di Molentargius e venduti (congelati) a 200 euro al chilo

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CAGLIARI. I bracconieri hanno violato anche il parco di Molentargius: piazzate trappole per tordi, o storni che venivano spacciato per tordi. E sul mercato, anche se congelati, venivano venduto a 200 euro al chilo. A scoprire il giro illegale sono stati gli uomini del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, in diverse operazioni tra Cagliari e i Sette Fratelli. 

Nel parco un drone ha supportato la ricognizione degli agenti della Stazione Forestale di Cagliari, con la collaborazione della Lipu. La visione dall’alto ha consentito di individuare le postazioni utilizzate da bracconieri per catturare gli storni. Sono state recuperate due reti della grandezza di 30x5 metri ciascuna e la relativa palizzata che le manteneva in verticale per la cattura di volatili. Inoltre è stata sequestrata una barca, un coppo, e alcuni sacchi usati per annegare le prede. Nel corso dell’operazione è stato recuperato un raro esemplare di Pollo sultano, morto dopo essere stato intrappolato nelle reti.

Barca-bracconieri-Molentargius

 Due invece  gli uomini sorpresi sui Sette Fratelli. Il personale della Stazione di Muravera ha colto in flagranza di reato un cinquantenne di Burcei mentre esercitava l'uccellagione in località Su Accu'e Gattus. Durante le operazioni di controllo e le perquisizioni i Forestali hanno rinvenuto e sequestrato diversi volatili fra tordi e pettirossi, già spennati e congelati e pronti alla commercializzazione al mercato nero. Sono state rinvenute diverse trappole, alcune delle quali già posizionate in campagna. Un agricoltore di Maracalagonis è invece stato sorpreso dal personale della Stazione di Campu Omu in flagranza del reato di uccellagione a Sinnai, in località Barisoni. Aveva con sé un merlo e sono state rinvenute e sequestrate 48 trappole a scatto e 9 trappole a bacchetta. Con la perquisizione domiciliare sono state trovate alcune munizioni da caccia detenute illegalmente.

Trappola-bracconieri-Sette-Fratelli

Il prezzo sul mercato era di 200 euro al chilo. E la conservazione? Pessima. Il materiale rinvenuto, spiegano dalla Forestale,  "lascia poche perplessità circa la natura professionale dell'attività di bracconaggio, alimentata dal consumo al mercato nero delle cosiddette “tacculas", cioè di un quantitativo di otto uccelli già cucinati e messo in vendita. Durante le perquisizioni il personale del Corpo Forestale prende ordinariamente atto delle pessime condizioni igieniche dei locali e dell’attrezzatura.