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Il festival Cuncambias si ferma: "Il Comune di San Sperate non ci ha mai sostenuto"

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Foto di Dietrich Steinmetz

 

SAN SPERATE. "Dopo aver a lungo riflettuto siamo arrivati a questa conclusione: Cuncambias, quest’anno, non si farà". Ad annunciarlo sono gli organizzatori del festival di cultura popolare che si svolge ogni estate a San Sperate. Nato nel 2004, dopo vent'anni si ferma per "ragioni molteplici", si legge in un post sulla pagina ufficiale. "Dopo aver messo a disposizione di tutti e tutte il nostro entusiasmo, le nostre capacità, il nostro lavoro, il nostro essere partecipi della comunità, il nostro senso di responsabilità rispetto a ciò che per tanti e tante Cuncambias significa e ha sempre significato, sentiamo l’esigenza di fermarci un po’, di riflettere su ciò che è stato e su ciò che sarà. Ma questo è vero solo in parte. Perché la questione di fondo - scrivono gli organizzatori - il convitato di pietra della nostra scelta, è il rapporto che Cuncambias ha, praticamente dalla sua nascita (certo, con distinguo), con le istituzioni che sono deputate a interagire, sostenere e finanziare progetti come il nostro. Regioni, Province (quando avevano un ruolo) e, soprattutto, Comune. Il nostro Comune, quello di San Sperate".

L'attacco all'amministrazione non è velato: "Un Comune che, a nostro avviso, non ha mai sostenuto a dovere Cuncambias, non ha mai davvero creduto in un progetto aperto, inclusivo e ricchissimo di proposte come il nostro: da Vinicio Capossela a Stefano Benni, ricordiamo, passando per l’amica Michela Murgia, tante volte con noi, sino ad artisti come Teresa De Sio, Gianmaria Testa, Paolo Nani o Marco Baliani, per un totale di centinaia di appuntamenti in vent’anni; in pratica, lo stato dell’arte dell’attuale produzione culturale isolana". 

"Tirando le somme", si legge ancora, "pensiamo che il sostegno e l’intervento economico del nostro Comune sia stato, anche quest’ultimo anno, per l’ennesima volta, irrisorio e quasi offensivo, a fronte di ciò che Cuncambias rappresenta e offre".