In Sardegna

Cagliari, fogne a cielo aperto a Sant'Elia: "È una vera emergenza, il Comune non risolve la situazione"

 SantElia

CAGLIARI. "Mastelli condominiali zeppi di immondizia, che verrà ritirata la settimana prossima, a mollo nell'acqua putrida, tra escrementi umani e urina". Il grido d'allarme arriva dai residenti di via Schiavazzi che stanno facendo i conti, da giorni, con l'emergenza fognaria.

Il consigliere comunale Marcello Polastri sostiene che il Comune non sia stato in grado di risolvere una "vera emergenza" per questo ha consegnato un esposto al dipartimento Igiene e sanità pubblica e al Prefetto di Cagliari Giuseppe De Matteis.

 "Considerato che l'appello al sindaco di Cagliari Paolo Truzzu non ha stimolato i tanto attesi risultati, affinché possa interagire presso area e avviare i lavori, sarà necessario che chi di competenza, possa impegnarsi a risolvere i problemi del quartiere Sant'Elia, eliminando anche il rischio di contrarre malattie nelle acque fetide che inondano i parcheggi e ammorbano l'aria", scrive.

A due giorni dall'intervento in Aula, Polastri presenta l'esposto al dipartimento Igiene e sanità pubblica, alla Prefettura, ai vigili del fuoco, "per valutare le lesioni negli stabili e l'allagamento dei vani ascensore", afferma.

"Anche questo weekend il quartiere Sant'Elia si ritroverà a convivere con un potenziale focolaio che nell’umidità delle pozzanghere, potrebbe attrarre zanzare, ratti, altri fattori negativi”, attacca ancora il consigliere. 

“Mentre sul piano tecnico è stato ribadito da più attori che le tubazioni sottostanti la perdita, sarebbero 'schiacciate' dal peso di mezzi pesanti, in una strada zeppa di buche, dove le autovetture riportano danni, causa il terreno divenuto acquitrinoso e sdrucciolevole nelle porzioni di malridotto asfalto”, continua.

“È del tutto evidente che il rifacimento dei sottoservizi fognari, con la sostituzione di tratti di condutture intasate e sottodimensionate dinanzi al rione che oggi rispetto a ieri conta un elevato numero di abitanti e utenti, solo con tubazioni moderne e più 'capienti', dividendo le acque nere dalle piovane, consentirebbe a tutti gli effetti di limitare il problema 'esondazioni fognarie' alla radice. Anziché causare con reiterati interventi di autospurgo, la spesa di ingenti risorse economiche pubbliche, con potenziali esborsi pur sempre a spese della collettività cittadina", conclude Polastri.