In Sardegna

Studentessa contro Truzzu, lui risponde sui social: “Paolone non ama la censura ma il confronto”

truzzu-risponde-alla-studentessa

CAGLIARI. Il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, stamattina ha fatto visita agli studenti del liceo Pacinotti. Ma "non tutti erano felici di averla qui oggi", scrive una studentessa Sofia Rombi sui social. 

"Parlo a nome mio e a nome di quelle persone che in quanto rappresentante di istituto rappresento, e si sentono parte di questo discorso non vogliamo esponenti di destra nelle nostre aule magne, se non si deve parlare di politica a scuola perché ciò preclude i progetti di un 'fratello d'Italia'?", si legge. 

"Non vogliamo esponenti di destra a cui debbano applaudire ragazzi e ragazze che non hanno la possibilità di senso critico a causa proprio di questo governo che tende all'indottrinamento. Non vogliamo che entri nelle nostre scuole qualcuno a cui della scuola non importa proprio, e anzi elevi scuole di serie A e abbatta sempre più le scuole di serie B, allargando il divario di classe della narrazione destrista. E alla mia domanda 'perché non pulite le svastiche, i fasci littori, le scritte omofobe, razziste, fasciste che sporcano i muri della nostra città?' la risposta 'non ci sono solo le svastiche nei muri' di Paolone ha confermato che ai 'poteri' istituzionali, al comune di Cagliari, in realtà fanno molto comodo", attacca la giovane. 

"Ad un sindaco che ama la guerra, le forze dell'ordine e il decoro, rispondo sedendomi per terra dove voglio, e dicendo ciò che penso, a prescindere da chi mi voglia zittire", scrive ancora. 

La replica del primo cittadino non si è fatta attendere ed è arrivata con una story su Instagram. 

"Hai fatto bene ad esprimere la tua opinione e te ne sono grato, perché Paolone non ama la censura ma il confronto, il rispetto delle istituzioni e la scuola libera da qualsiasi ideologia. Sarebbe stato prezioso se l'avessi detto davanti a tutti gli studenti, visto che mi sono reso disponibile a rispondere. E ti dico: non è una questione politica, si chiama democrazia", ha concluso il sindaco.