In Sardegna

"Fino a 1.800 pazienti per ogni medico di famiglia", la proposta contro l'emergenza sanitaria nell'Isola

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CAGLIARI. L'aumento del numero massimo dei pazienti affidato ad un singolo medico di famiglia e un fondo di 10 milioni di euro da spartire fra le Asl per garantire servizi di assistenza uniformi su tutto il territorio. Sono due delle proposte contenute in una norma allo studio dell'assessorato regionale della Sanità e al vaglio del Consiglio regionale. 

Oggi la commissione Sanità, presieduta da Antonio Mario Mundula (Fdi) ha affrontato assieme all'assessore Carlo Doria e ai sindacati di medicinale generale i problemi dell’assistenza primaria in Sardegna che vive una situazione di grave emergenza, sia con riferimento al numero dei pazienti assegnato ad ogni medico che per la copertura dell’assistenza territoriale.

La commissione ha rinviato ogni decisione alla seduta di domani  per l’esame di una proposta operativa dell’assessorato. Si tratta di una nuova norma suddivisa in due punti. Il primo prevede l’aumento del cosiddetto “massimale”, da 1.300 a 1.800, del numero dei pazienti assegnati ad ogni medico di famiglia presente in aree particolarmente disagiate individuate dalla Regione. Il secondo, con lo scopo di garantire livelli di assistenza uniformi su tutto il territorio regionale, suddivide fra le Asl un fondo di 10 milioni nelle percentuali 70% e 30%, in base alla popolazione residente ed al finanziamento di progetti pilota nel campo dell’assistenza primaria e della continuità assistenziale.