In Sardegna

Phone Video Festival, a Quartu il contest per raccontare con lo smartphone

QUARTU. La promozione dell'arte cinematografica e l'utilizzo consapevole dello smartphone. Sono questi i due principali obiettivi del Phone Video Festival, in programma a Quartu nella settimana tra Natale e Capodanno, con la direzione artistica di Giovanni Columbu. Un progetto alla prima edizione che nelle intenzioni dell'Amministrazione comunale diventerà appuntamento fisso della stagione quartese, accomunando il valore culturale del cinema alla voglia di novità e alla passione per le nuove tecnologie delle giovani generazioni.

Il Festival punta sul cinema come strumento artistico di racconto e pone l'attenzione sulle opportunità offerte dagli strumenti digitali per generare fenomeni di crescita della comunità. Un binomio utile a formare un pubblico più attento alle produzioni cinematografiche differenti da quelle canoniche, con grandi budget e destinati ai grandi canali di distribuzione, mostrando invece come spesso anche un'opera a basso costo sia in grado di veicolare messaggi positivi senza scadere dal punto di vista della qualità.

L'iniziativa è promossa dall'Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo, con il contributo del Comune di Quartu Sant'Elena e della Regione Autonoma della Sardegna, e con la partnership dei Centri Commerciali Naturali 'La via del mare' e 'Via Eligio Porcu'. Da diversi anni, infatti, Assoentilocali lavora anche al sostegno e alla promozione del cinema quale forma di espressione artistica, per il suo valore culturale e per la ricaduta sociale ed economica che implica, anche in termini di valorizzazione dei territori e di promozione turistica.

La diffusione della cultura cinematografica favorisce la costruzione di reti sociali a sostegno dello sviluppo locale ed è strumento di contrasto al disagio giovanile. E il festival intende appunto coinvolgere più possibile le giovani generazioni, puntando sugli strumenti di ultima generazione, nel caso specifico gli smartphone. I giovani di oggi vivono in simbiosi col proprio dispositivo, una condizione che nell'opinione pubblica rappresenta un problema. Ma questa dipendenza non genera esclusivamente effetti negativi; quello che è ormai un imprescindibile strumento del nostro tempo è infatti capace di semplificarci la vita, di accorciare le distanze, e anche di generare arte.