In Sardegna

Niente Garante dei detenuti in Sardegna, i consiglieri iniziano lo sciopero della fame

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CAGLIARI. Un gruppo di consiglieri della commissione Cultura e diritti civili, Piero Comandini, Desirè Manca, Laura Caddeo ed Antonio Piu (l’elenco è in aggiornamento) inizia uno sciopero della fame “a staffetta” (a turno un giorno per ciascuno) per denunciare la mancata nomina delle tre figure di garanzia previste dall’ordinamento regionale; Garante delle persone private della libertà personale, Garante dell’adolescenza-infanzia e Difensore civico.

"Con la nostra protesta", ha spiegato il vice presidente del Consiglio Piero Comandini, "vogliamo richiamare l’attenzione delle istituzioni e della società sarda sui problemi gravissimi legati alla mancanza di ogni figura di garanzia nella nostra Regione, caso unico in Italia. E soprattutto denunciare le pesanti responsabilità del presidente del Consiglio Michele Pais che, in base alla legge, è l’unico ad avere competenza esclusiva su queste nomine".

Nicola Carboni di + Europa, che ha raccolto ed organizzato le adesioni allo sciopero, ha ricordando le tante iniziative condotte insieme ai Radicali, finora senza risultati concreti, per “aprire una breccia” nelle istituzioni con riferimento specifico alla Sardegna che, da ben tre legislature, non ha un Garante per le persone private della libertà personale.

"Quella dello sciopero della fame è una scelta estrema", ha proseguito, "ma di fronte alla violazione continua di diritti civili fondamentali sentiamo il dovere di tenere alta l’attenzione, anche perché non si tratta solo dei detenuti ma di un mondo sommerso, del quale fanno parte anche malati psichici e migranti, che nessuno ascolta e per questo finisce ai margini della società".

Carboni ha infine comunicato che l’elenco dei partecipanti allo sciopero ed ogni altra informazione saranno disponibili sulla pagina Facebook del gruppo +Europa della Città Metropolitana di Cagliari.

Laura Caddeo, del gruppo dei Progressisti, ha ripercorso le tante iniziative rivolte al presidente del Consiglio fin dal 2019, tutte purtroppo senza risposta. Nel frattempo, ha affermato, le persone che avrebbero potuto ricedere dai Garanti assistenza e tutela sono state Ufficio Stampa lasciate sole: penso ai detenuti in primo luogo, ma anche ai minori con problemi familiari, ai ragazzi rimasti esclusi dalla didattica a distanza durante la pandemia, e a quelli ospitati nella strutture per migranti di Macomer che abbiamo visitato verificandone le condizioni drammatiche. Il ruolo dei Garanti, ha concluso, è fra l’altro fondamentale per il Consiglio, grazie al lavoro di indagine e di analisi che svolgono nelle pieghe della società e consentono al legislatore di correggere ed aggiornare la normativa di settore, mettendo a punto strumenti di intervento più efficaci.

A nome del Movimento 5Stelle, Desirè Manca ha parlato dell’ennesimo “disastro” della Sardegna, che rende molti cittadini (i più deboli questo caso) “ostaggi della cattiva politica” senza altre motivazioni se non quelle delle liti interne alla maggioranza, avallate dal presidente del Consiglio regionale. Ancora per il Progressisti, il consigliere Antonio Piu ha dichiarato che un Paese può dirsi civile solo quanto le sue leggi vengono applicate e rispettate, principio che ha ancora più valore nella materia dei diritti civili. Al presidente Pais dico di fare in fretta, ha proseguito, perché sono in gioco non solo i diritti di tante persone ma anche la credibilità delle istituzioni.