In Sardegna

Crisi sanità nel Sulcis, il sindaco di Carbonia: "Servono norme emergenziali urgenti"

CTO-IGLESIAS

CARBONIA. Continuano i disagi nel Sulcis a causa della chiusura di alcuni reparti nelle strutture ospedaliere. Oltre al Pronto soccorso di Iglesias "anche la recrudescenza della pandemia che tutt’ora sta imperversando e da cui non è esente il personale medico-sanitario, costringendo alla chiusura diversi reparti come quello di neurologia del Sirai dove tre medici sono risultati positivi al Covid”, lo fa sapere il sindaco di Carbonia Pietro Morittu. 

Ieri si è svolta la conferenza Socio-sanitaria presso la Asl n. 7 a Carbonia e a cui hanno preso parte l’assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu e i sindaci del territorio. “Non si è giunti a particolari soluzioni se non a quella di lavorare con urgenza a norme emergenziali, attraverso la dichiarazione dello stato di crisi a livello nazionale”, ha sottolineato primo cittadino di Carbonia che è intervenuto alla conferenza con l’assessore alle Politiche sociali Roberto Gibillini.

Una opzione dalla quale non pare ci siano altre vie d’uscita. 

Nel corso di queste ore, il sindaco ha interloquito con il consigliere regionale Fabio Usai. Dal Comune sentire emerge sempre più la necessità di attivare tutti i percorsi di confronto e dialogo che possano aiutare a risolvere e a programmare l’attività della sanità del Sulcis Iglesiente.

Lo stesso Usai ha ribadito il suo impegno finalizzato ad attuare la riforma dei servizi ospedalieri e territoriali. Un fronte unitario teso a difendere il diritto alla salute e a proporre a più livelli, una diversa modalità di organizzazione sanitaria che non pare più rinviabile.Infine emerge, con tutta la sua drammaticità, la situazione della medicina territoriale “su cui si continua a chiedere conto”, ha assicurato il sindaco Morittu.

Uno stato di criticità aggravato dalla quiescenza dei medici di famiglia che non saranno sostituiti e che lasceranno molti pazienti senza un medico di base e quindi senza cure. “A questo proposito – ha concluso il sindaco - abbiamo convenuto con il direttore sanitario Giuseppe Pes che ci possa essere un confronto tra Azienda Sanitaria, Comune di Carbonia e medici di Medicina generale per trovare una soluzione tampone in attesa di modifiche normative adeguate”.