In Sardegna

"Al Santissima Trinità decine di pazienti in attesa di ricovero ma pochi pasti"

 

 

CAGLIARI. Quasi tutti avevano la febbre. Ventitré pazienti questa mattina erano in attesa di essere trasferiti nei reparti, o di capire cosa gli sarebbe successo dopo la visita, al Pronto soccorso del Santissima Trinità, dove dal primario agli oss, passando per medici e infermieri, tutti ormai vivono delle giornate campali: ce la mettono tutta, ma la pressione ormai è altissima.  All'esterno della struttura dell'ospedale di Is Mirrionis ormai è un via vai continuo di ambulanze, che a volte sono costrette ad attendere per ore, che trasportano pazienti Covid o sospetti contagiati.

"E da quello che abbiamo potuto sapere", racconta il sindacalista della Fials Paolo Cugliara, "c'erano pazienti che attendevano da molte ore. Eppure nonostante fossero qualche decina sono stati somministrati appena dieci pasti e altrettante bottiglie. Nonostante alcuni di loro fossero destinati al ricovero e quindi, di fatto, fossero stati presi in carico dalla struttura sanitaria".

Cugliara non punta l'indice contro il personale del pronto soccorso: "Anzi, loro sono in prima linea. Il problema è che manca una organizzazione a livello di presidio. Conosciamo tutti i numero del Covid in Sardegna nelle ultime settimane: non è possibile che la struttura non sia attrezzata per affrontarli. Parlo della banale logistica. Per capirci", aggiunge, "dalla Rianimazione mi arrivano notizie di carenza di calzari e sopravvesti. A ottobre, dopo sei mesi di pandemia, siamo a questo punto".