In Sardegna

Ghirra all'attacco: "Centrodestra non rispetta le regole, loro provinciali"

Ghirra-Piazza-Garibaldi

CAGLIARI. "Allergici alle critiche", facili a reagire "in maniera scomposta", "amano nascondere la polvere sotto il tappeto", "provinciali", "adorano tagliare nastri e prendersi meriti altrui". E "non amano studiare". Sono solo alcune delle espressioni usate dalla consigliera comunale dei Progressisti Francesca Ghirra per definire "gli attuali amministratori di Cagliari". Ossia il sindaco Paolo Truzzu, la sua giunta e la maggioranza che li sostiene. La candidata sindaco sconfitta del centrosinistra scrive un lungo post di critica. E aggiunge che nel centrodestra "non amano le regole e preferiscono la strada degli affidamenti diretti. Come quando organizzano concerti gospel di gruppi americani per inaugurare luoghi che richiudono il giorno dopo o fanno organizzare eventi da associazioni in cui sono coinvolti consiglieri comunali". 

Ecco il suo post,  per il quale sono attese inevitabili repliche.

 

Gli attuali amministratori di Cagliari sono allergici alle critiche. Generalmente si innervosiscono e reagiscono in maniera scomposta. Dimenticando il proprio ruolo istituzionale, tendono a usare un linguaggio poco consono a un amministratore pubblico, salvo poi bacchettare chi, con un pizzico di ironia, ne evidenzia le tante falle.

Si sentono sbeffeggiati se qualcuno osa discostarsi dalla comunicazione ufficiale o evidenziare gli obbrobri diramati attraverso decine di comunicati sul nulla, che vengono rettificati più e più volte. Persino gli organi di stampa, quando mettono in rilievo le incapacità manifeste di una o un componente della giunta o utilizzano titoli a effetto per rendere accattivanti le notizie, sono considerati eversivi o di parte.

Sbandierano i principi democratici solo quando devono rivendicare di aver vinto le elezioni. Sostengono che il centrosinistra abbia trattato i cittadini come sudditi, ma dicono che ora l'opposizione deve "subire" le loro scelte.

Gli attuali amministratori di Cagliari amano nascondere la polvere sotto il tappeto, soprattutto quando si tratta di persone povere o fragili, che deturpano il decoro del centro storico.

A risolvere il problema delle tonnellate di rifiuti che sommergono la città, invece, non ci provano neanche. Dopo le fallimentari minacce di qualche mese fa, non si sente più neanche un "Caddozzi, ci siamo rotti le p***e! Vi osserviamo", tipico linguaggio istituzionale cagliaritano. Persino a Capodanno hanno dato una pessima prova della propria capacità amministrativa: per la prima volta nella storia della città era pieno di rifiuti di ogni genere ovunque, mentre i responsabili di questa terribile inadempienza erano in vacanza.

Sono talmente provinciali che pensano che per rilanciare il turismo in città sia sufficiente organizzare qualche giornata dedicata a Harry Potter.

Gli attuali amministratori di Cagliari non amano le regole e preferiscono la strada degli affidamenti diretti. Come quando organizzano concerti gospel di gruppi americani per inaugurare luoghi che richiudono il giorno dopo o fanno organizzare eventi da associazioni in cui sono coinvolti consiglieri comunali.

Adorano tagliare nastri e prendersi meriti altrui, salvo poi attribuire eventuali mancanze ai loro predecessori in caso di critiche. Come nel caso delle piste ciclabili, per cui portano avanti - senza però verificare il lavoro dei progettisti - le opere finanziate grazie alla precedente amministrazione. Senza chiarire cosa intendono fare, si arrampicano sugli specchi con la scusa di obblighi contrattuali e risarcimenti all'Unione europea. Ignorano, però, che dovranno restituire i soldi anche se faranno passare nuovamente le auto nel corso Vittorio Emanuele, in via Manno e via Garibaldi.

Non amano, infatti, studiare: neanche i documenti che approvano giunta e consiglio, figuriamoci i numerosissimi atti prodotti dagli uffici! Sarà per questo che nel nuovo sito del Comune, presentato come "modello", "punto di riferimento per tutte le altre amministrazioni locali", "pensato con la logica del cittadino affinché possa trovare con facilità e immediatezza tutte le informazioni di cui necessita", "per dimostrare a tutti trasparenza, semplicità e una grande navigabilità", è praticamente impossibile riuscire a consultare i documenti.

Ma non vi preoccupate: noi “webeti rosiconi” - come siamo stati definiti nel classico linguaggio istituzionale cagliaritano - non demordiamo e continueremo a vigilare e a informarvi sulle stravaganti idee di questi signori.

Nel frattempo, speriamo che cambino idea sugli alberi di viale Trieste. Non possiamo che augurarci che prendano spunto da esperienze recenti, come piazza Garibaldi ad esempio, ingrandita e riqualificata anche grazie alla tutela e alla valorizzazione degli alberi presenti. Forse non tutti ricordano che il centrodestra avrebbe voluto eliminare anche buona parte di quelli.