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Divieto di spostamento tra Comuni a Natale? La "discriminazione" nel paragone con Roma

Da più parti si levano voci di protesta contro uno dei divieti  contenuti nell'ultimo DPCM del 3 dicembre, quello sicuramente più controverso:  riguarda il no allo spostamento tra comuni diversi in occasione delle festività di natale e capodanno. Gli italiani non saranno infatti trattati tutti allo stesso modo.

Non è chiaro che tipo di "riduzione del rischio" di trasmissione virale si pensi di  raggiungere limitando o azzerando gli spostamenti di poche centinaia di abitanti tra i piccoli Comuni  e  lasciando invece libere di circolare le centinaia di migliaia di persone che abitano i popolosi quartieri delle grosse città.  

Questa discriminazione qualcuno si è addirittura preso la briga di rappresentarla graficamente in una mappa interattiva. Quella che vedete qui sotto (pubblicata dall'autore Riccardo Saporiti sul portale Tableau Public) rende immediatamente visibile la cosa. 

Qualsiasi persona residente a Cagliari sarebbe libera di muoversi in tutti i comuni della Città Metropolitana e anche molto oltre. 

È sufficiente ricercare il proprio comune di residenza per capire quale sarebbe la libertà di spostamento se si venisse trattati allo stesso modo di chi vive a Roma. Qualsiasi cittadino romano avrà infatti, durante le feste natalizie, un privilegio negato agli altri Italiani. Potendo muoversi a proprio piacimento sull'ampia superficie di 1.285 km quadrati della Capitale e in un raggio di oltre 20 chilometri.  Privilegio  negato a tutti gli altri, con una discriminazione sociale e territoriale che aumenta sempre più al ridursi della dimensione del Comune.