In Sardegna

Dramma del lago Mulargia: affiorano ciabatte e remi ma nessun'altra traccia dei tre dispersi

ORROLI. Poche, pochissime le speranze che alimentano le ricerche dei tre orrolesi che da ieri pomeriggio sono scomparsi nel lago Mulargia. Remo Frau, Gianfranco Sirigu e del figlio minorenne (di nazionalità rumena) della compagna di Frau, Julion Nicusor Papirlon sono entrati ieri intorno alle 14, dall'approdo di Su Bandidu -nella strada che collega Orroli a San Vito - a bordo di una piccola imbarcazione. L'allarme è scattato ieri sera intorno alle 21,45 quando i parenti preoccupati hanno allertato la macchina dei soccorsi. Nel bacino, dalla prime luci dell'alba, hanno lavorato i sommozzatori dei vigili del fuoco e i carabinieri. Sul posto i militari dell'Arma della compagnia di Sanluri. 

Finora gli uomini impiegati nelle ricerche  hanno recuperato, sul versante del lago che si affaccia su Siurgus Donigala, tre zaini, un remo, un paio di scarpe, i remi dell'imbarcazione  e una ciabatta, che appartiene a uno degli scomparsi. In precedenza era stata trovata la Nissan Qashqai dei tre, con dentro i telefoni cellulari, parcheggiata vicino al punto da cui partono le piccole imbarcazioni, ma di loro nessuna traccia. La preoccupazione è tanta perché nella giornata di ieri il vento ha ingrossato le acque del lago.

Le ricerche sono andate avanti senza sosta, impegnando oltre alle forze dell'ordine anche numerosi volontari. In riva al lago, sul versante di Siurgus Donigala, questa mattina anche il sindaco di Orroli Antonio Orgiana, fortemente preoccupato: "Spero che questa situazione abbia un lieto fine. Conosco bene tutte le famiglie. Sono persone riservate e perbene. Il ragazzo è una persona splendida". Parole pronunciate mentre sul posto accorrevano parenti e amici degli scomparsi. Ma molte ore dopo, a fine serata,  le speranze di trovarli vivi sono al minimo. E il paese si prepara al peggio. 

 

***NOTIZIA IN AGGIORNAMENTO***