ROMA. Il figlio del sottosegretario assunto dal collega parlamentare, col quale condivide l'ufficio. Ma in quell'ufficio il rampollo non si presenta da tempo. Lo paga il parlamentare? No: lo fa il padre, esponente del governo. Con i soldi che ogni onorevole ha a disposizione per gli assistenti. Solo che non potendoli girare in famiglia, si è fatto ricorso a questo escamotage. Sembra una storia di ordinaria parentopoli romana. Ma se alle cariche si collegano i nomi, allora la questione interessa anche la Sardegna. Perché il sottosegretario è Domenico Rossi, l'uomo della Difesa che intrattiene rapporti diretti con la Regione sulla regolamentazione e l'ipotizzato riequilibrio delle servitù militari nell'Isola. Con lui si è seduto il 22 aprile del 2015 il presidente della Regione Francesco Pigliaru per aprire il tavolo "sul tema della presenza militare nell'isola", come riporta un comunicato ufficiale. Ed è sempre Rossi, il 13 ottobre del 2015, a garantire che verranno riconosciuti gli indennizzi ai pescatori di Capo Frasca. Insomma: Rossi è l'uomo dello Stato nella trattativa con la Sardegna.
Ma l'uomo delle istituzioni è finito - di nuovo, dopo che era stato pizzicato a utilizzare impropriamente l'auto blu, in almeno due occasioni e anche per andare allo stadio - nelle grinfie delle Iene. L'Inviato Filippo Roma ha ricostruito la vicenda grazie alla denuncia di una giovane che svolge il ruolo di assistente parlamentare nell'ufficio dell'onorevole Mario Caruso. Sta lì da un anno e mezzo: non solo non ha contratto, ma non è stata nemmeno mai pagata. Al contrario, racconta la ragazza, Caruso ha un contratto con Fabrizio Rossi, figlio di Domenico, che in ufficio non si presenta. "Lo paga il padre", spiega Caruso ripreso da una telecamera nascosta, "assumendolo gli ho fatto una cortesia". Il resto, nel classico stile Iene, è nel video riportato dal senatore del Movimento 5 Stelle Roberto Cotti: fughe in auto, risposte mancate, insulti. E minacce.