A pochi giorni da un’agghiacciante pagina di razzismo avvenuta a Dorgali, in quello stesso territorio si celebrano i trent’anni del Cala Gonone Jazz Festival. Le manifestazioni dedicate al genere, da sempre esaltano i valori della commistione culturale, dell’incontro, dell’accoglienza, degli scambi e il grande testimone di quest’anno è il griot e polistrumentista maliano Baba Sissoko in tour con la giovane figlia Djana, alla sua prima esperienza in un festival internazionale.
Il duo nella Grotta del bue marino ha utilizzato strumenti tradizionali dell’Africa occidentale come lo n’goni, il djembe e il kalangu (talking drum) accostati alla batteria e la chitarra acustica della diciottenne Sissoko.
Oltre a canti in lingua malinkè e le sonorità tipiche del Mali, Djana –di nascita calabrese- attinge dalla cultura paterna per mescolarla a quella pop e soul anglofona, componendo e interpretando magnificamente canzoni fortemente melodiche, ma con una cadenza ritmica tramandata da padre e nonna.
I tre sono infatti impegnati nella registrazione di un album che imprimerà tutti gli aspetti di queste particolari e originali combinazioni musicali e affettive.