LA MURE. Croix de Fer, Télégraphe, Galibier. Nomi che fanno tremare le vene ai polsi. Nomi che rievocano l'epopea del ciclismo. La frazione alpina del Tour de France è la più attesa da scalatori e appassionati di ciclismo.
Si racconta che la vittoria di Bartali alla Croix de Fer e al Galibier nel 1948 abbia evitato lo scoppio della rivoluzione in Italia all'indomani dell'attentato al segretario del Partito comunista Palmiro Togliatti. Quatto anni dopo, su quelle stesse salite, il fotografo Carlo Martini immortalò il passaggio di borraccia tra i due rivali-compagni Coppi e Bartali. Una foto che ancora oggi resta impressa nella memoria collettiva e che valse al reporter il premio Fotocronista Sportivo del'anno. Nel 1998 sul Galibier un leggendario Marco Pantani annullò Jan Ullrich andando a prendersi un Tour che fece dimenticare agli sportivi italiani l'amarezza per il sogno mondiale infranto sulla traversa colpita da Di Biagio.
Nella tappa numero 17 La Mure - Serre Chavalier la carovana della Grande Boucle trasloca dall'Isère alle Alpi passando per la Savoia: 183 chilometri e quattro gran premi della montagna, con il Galibier a meno di 30 dall'arrivo.
Invariata la classifica generale, con Chris Froome maglia gialla e Aru a inseguire con 18'' di ritardo. Terzo posto per il beniamino di casa Romain Bardet a 23'', seguito dal colombiano Rigoberto Uran a 29'' e dal basco del Team Sky Mikel Landa a 1'17''.