PEYRAGUDES. I Pirenei ai piedi di Fabio Aru. Il campione di Villacidro è la nuova maglia gialla del Tour. Un giorno storico per il ventisettenne corridore sardo, alla prima maglia gialla della sua carriera. La prima maglia gialla di sempre per un corridore isolano.
"Nella vita bisogna provarci - commenta a caldo ai microfoni - vestire la maglia gialla è una emozione indescrivibile. Mi mancava vestire la maglia da leader del Tour, c'ero riuscito al Giro e alla Vuelta. Questo risultato ripaga il lavoro svolto dai miei compagni di squadra. La Sky - spiega - ha tenuto un ritmo molto alto. Negli ultimi trecento metri sono partito un po' lungo, ma poi ho pensato alla classifica. Complimenti a Bardet che ha fatto un ottimo risultato. Domani sarà una giornata impegnativa, il Tour è ancora lungo, ma vestire la maglia gialla è una delle cose più belle che possa capitare a un corridore". Con la conquista della maglia gialla di oggi Aru entra ufficialmente nel club dei 20 corridori della storia del ciclismo ad aver vestito la maglia rosa al Giro d'Italia, la maglia rossa alla Vuelta di Spagna e la maglia gialla alla Grande Boucle.
LA TAPPA. Dopo due giornate all’insegna dei velocisti tornano le salite al Tour de France. E con le salite torna lo spettacolo: nei 214,5 chilometri di Pirenei che separano Pau da Peyragudes - con ben sei gran premi della montagna - a imporre il ritmo è per larga parte della gara il Team Sky. Negli chilometri finali Fabio Aru si incolla alla ruota di Chris Froome. Nell'ultimo strappo in salita verso il traguardo Peyragudes - località sciistica occitana a 1580 metri di altitudine - restano i quattro corridori che guidano la classifica generale: Chris Froome, Fabio Aru, Romain Bardet e Rigoberto Uran. Nel finale prova a scattare prima Goerge Bennet, ma il neozelandese del Team Lotto NL-Jumbo viene immediatamente riportato nei ranghi. A 300 metri dal traguardo Aru decide di provarci: il leader dell'Astana si alza sui pedali e tenta l'allungo, ma Bardet lo riprende e va a conquistare di prepotenza la tappa.
Ad aggiudicarsi la dodicesima tappa del Tour è così il beniamino di casa ma la testa della classifica generale passa al Cavaliere dei Quattro Mori. Dietro di lui Froome a 6'', poi Bardet a 25'' e il colombiano Uran a 35''. "Una bella soddisfazione", sono state le prime parole pronunciate a stento da un esausto Aru a fine corsa. Chris Froome - l'avversario da battere - perde 22'' negli ultimi 300 metri e arriva solo settimo. Prima di lui Bardet (Ag2r La Mondiale), Uran (Cannondale Drapac), Aru (Astana), Mikel Landa (Team Sky), Louis Meintjes (Uae Team Emirates) e Daniel Martin (Quick Step).
Fabio Aru è dunque terzo al traguardo di Peyragudes ma grazie a quel provvidenziale scatto negli ultimi 300 metri - e complice un Froome sfinito dal ritmo forsennato tenuto dalla sua squadra durante l'intera tappa - pianta la bandiera dei Quattro Mori sulla vetta della classifica generale: un momento storico per la sua carriera e per la storia sportiva della Sardegna.
Nel giorno in cui la Francia si prepara a celebrare la sua festa nazionale sarà lui a indossare la maglia gialla lungo i 101 chilometri di percorso da Saint Girons a Foix. Facile immaginare il disappunto dei cugini d'Oltralpe nel vedere un italiano col "naso triste come una salita" vestire il prestigioso "maillot jaune" mentre loro sono intenti a festeggiare la presa della Bastiglia. Viene in mente il Bartali di Paolo Conte: "E i francesi ci rispettano, e le palle ancora gli girano". Domani - tra una salita e l'altra della tredicesima tappa di questo avvincente Tour - toccherà a Fabio Aru provare a far girare ancora una volta le palle ai francesi.
Aru en jaune ! / @FabioAru1 takes the Yellow Jersey! #TDF2017 pic.twitter.com/vVUdBPrYic