CAGLIARI. Marrubiu, Santa Giusta, poi Zerfaliu. E ora anche Orosei. La Sardegna sembra essere diventata l’Isola dei narcos, il posto ideale in cui coltivare la droga, con terreni che di certo non mancano e un clima perfetto per far crescere la propria piantagione. Ed è una conferma: l'Isola, nel 2019, era risultata terra di coltivatori di marijuana, più che in altre regioni, con impressionanti quantitativi intercettati (qui il dossier)
L’ultimo sequestro ha portato all’arresto di tre allevatori di 18, 26 e 52 anni. Tutti di Orosei, dove nelle campagne, avevano nascosto dentro un enorme capannone (preso in affitto) 6300 piante, che avrebbero prodotto oltre 1 tonnellata di marijuana essiccata.
Le piante, stando alle prime analisi, avevano valori di principio attivo in media 10 volte superiori al limite massimo consentito. I tre lavoravano con precisione: avevano appeso le piante su cavi di acciaio per essiccare e un'altra parte del raccolto era stata già divisa e confezionata per la distribuzione illegale. Quello, secondo gli investigatori, era un punto di riferimento per l’intera Isola.
Venduta sul mercato, la droga avrebbe fruttato 1 milione e mezzo di euro, ma i Falchi della Squadra mobile di Cagliari in collaborazione con i colleghi di Nuoro hanno scoperto tutto prima.
Gli ultimi tre arresti vanno ad aggiungersi alla lista dei nove delle settimane precedenti, fra cui ci sono anche gli ultimi due amici di Bono che fingevano di avere una piantagione in regola di marijuana light, ma invece, appena due giorni fa, sono finiti in manette perché nei 3mila arbusti di canapa il principio attivo di thc era pari al 17%, laddove il massimo permesso è dello 0,2. E come se non bastasse, a Zerfaliu, in pieno centro abitato, avevano nascosto in un garage 450 chili di droga. Lo stesso giorno un 31enne è stato denunciato a Nuoro perché aveva trasformato una stanza della sua casa in un laboratorio con oltre 400 chili di canapa.
E tutto questo è successo in poco più di due giorni. Ma da metà agosto ad oggi le operazioni antidroga si sono susseguite con numeri sbalorditivi. Un record da ricordare è quello del 30 luglio, quando i finanzieri di Olbia e Livorno avevano trovato in un capannone a Telti 850 chili di marijuana: uno dei sequestri più importanti mai avvenuti in Gallura. Poi, poche settimane dopo, un altro a Birori: lì i chili trovati erano 400 e poi a Marrubiu, ben due blitz, a Padru e Bitti ( quasi 600 chili), e ancora Olbia, Nuoro e Santa Giusta.
La droga sequestrata è così tanta che gli inquirenti iniziano a pensare che dietro ci possa essere anche un collegamento con il traffico nazionale.