Musica

Time in Jazz in scena nonostante il virus: "Lo streaming non sostituisce il live"

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BERCHIDDA. In un momento storico in cui molti eventi musicali sono stati cancellati o rinviati al 2021, ci sono realtà che vogliono andare avanti e esserci, questa volta con più forza. È il caso del Time in Jazz che si conferma anche quest'anno. "Come può lo streaming sostituire la musica dal vivo? Non è possibile allora far sentire i profumi dei nostri campi quando andiamo a fare i concerti fuori, o lo sciacquio del mare del concerto di Golfo Aranci e del Porto San Paolo. Come facciamo a far sentire il frinire delle cicale che c'è tutti i giorni nei concerti di Berchidda o i rumori dei campanacci del gregge che passa dietro i musicisti che stanno suonando?", questi sono alcuni motivi spiegati da Paolo Fresu che portano il festival Time in Jazz, di cui è direttore, a confermare l'appuntamento della sua trentatreesima edizione dal titolo  "Anima" o "Ànemos" previsto per agosto. Un sottotitolo che considerando tutte le difficoltà dettate dall'emergenza coronavirus acquisisce un significato particolare. "Dovessimo andare a ritroso scopriremmo, senza troppo stupore, che la manifestazione si è modificata negli anni", ha spiegato Fresu, "senza tuttavia perdere quei valori fondamentali che sono le relazioni umane e il rapporto con il territorio. Relazioni che oggi il Covid-19 ci fa vedere come distanti ma che la musica e l'arte riescono a sviluppare in maniera nuova e laddove la sfida del presente ci trova pronti e forgiati dalla forza dell'arte e della creatività. La stessa che oggi ci spinge con forza e volontà a ripartire nonostante le difficoltà che il tempo del coronavirus ci impone".


In principio questa edizione doveva essere dedicata solo a Gianni Rodari, in occasione dei cento anni dalla sua nascita. Uno spazio speciale infatti è riservato all'educazione musicale dei bambini, con una serie di incontri dal nome "Time to Children", in collaborazione con l'associazione Realtà di Debora Mancini, in cui si portano i più piccoli alla scoperta della musica e dei suoni. Rivolto a bambini e adulti, torna a Berchidda anche il "Drum Circle" e l'attore e autore Giancarlo Biffi con l'intrepido e coraggioso gufetto Rosmarino, protagonista del racconto "Cuore di nonna". Ma spontaneamente la dedica è andata anche a Ezio Bosso: "È stato un amico. Chi ha partecipato ai suoi concerti al Time in Jazz, sa che tipo di esperienza è stata", ha commentato Fresu, "è riuscito nel tempo del coronavirus e anche prima a farci riflettere e a raccontare quanto la musica sia uno degli strumenti più importanti nella società".

Quello della trentatreesima edizione del Time in jazz è un repertorio di artisti ridotto, "ma faremo in ogni caso un festival di alto profilo, naturalmente nel rispetto delle regole e delle misure anticontagio", ha promesso. Questo è un elemento più volte ripetuto durante la conferenza stampa che si è tenuta nella mattina del 26 maggio in videoconferenza. "Il nostro vuole essere un messaggio di ottimismo. Il festival è un'occasione per piantare un seme di bellezza in questo momento così difficile e, insieme, una prova del senso di responsabilità di Time in Jazz nei confronti della comunità che lo ospita e lo sostiene". Un seguito di circa trentamila spettatori e un indotto sul territorio di tre milioni di euro, questi sono alcuni numeri svelati durante la conferenza, ma che quest'anno non potranno ripetersi, perché mancherà, per ovvie ragioni, il pubblico abituale. Nonostante tutto, "in un momento di difficoltà come questo noi possiamo portare, seppur ridimensionato dalle circostanze, un contributo all'economia locale e lanciare un segnale positivo per ripartire", ha aggiunto il trombettista sardo.

Sarà quindi un'edizione particolare con un cartellone rimodulato. Ad ogni modo, i musicisti confermati sono nomi di primo piano nella sfera jazzistica nazionale, come Rita Marcotulli, Cristina Zavalloni, Voodoo Sound Club di Guglielmo Pagnozzi con Roy Paci, lo stesso Paolo Fresu alla testa del Devil Quartet, oltre a Fabio Concato con il trio di Paolo Di Sabatino ad affiancare il cantautore milanese. Daniele Silvestri sarà invece il protagonista di uno degli appuntamenti più attesi di ogni edizione di Time in Jazz: il concerto dedicato a Fabrizio De André a L'Agnata. Ma ancora, Karima accompagnata al pianoforte da Piero Frassi, e, per salutare un'altra ricorrenza significativa, Antonello Salis, il grande pianista e fisarmonicista sardo che quest'anno spegne settanta candeline e al quale Time in Jazz deve la memorabile esibizione in solo che inaugurò, nel 1997, la serie di concerti nelle chiese campestri, divenuti poi un "must" del festival. Altro momento ormai immancabile della manifestazione, ritorna anche quest’anno la "concertazione navale" a bordo di un traghetto della Corsica Ferries–Sardinia Ferries in viaggio dal "continente" alla Sardegna, naturalmente sempre nel rispetto delle disposizioni anticontagio. 

Inoltre è previsto un festival parallelo chiamato scherzosamente "Festivalbar", dovuto al fatto che i locali di Berchidda ospitano i set di quattro formazioni sarde, il duo Don Leone, i Jericho, Giuseppe Bulla degli Apollo Beat, e infine i Bad Blues Duo. Mentre a Giovanni Gaias, con il suo gruppo di musicisti ospiti spetterà il compito di riempire di musica le nottate berchiddesi nello spazio jazz club, dopo i concerti in Piazza del Popolo.