ROMA. "Su coru sardu consillada a si vaccinai.. Olleus'i beni! Sa mente E su coro saldu de di vaccinae ti consizzada...Cherimonos bene". Isabella Spano, cagliaritana, ha scelto la sua lingua, il sardo, per mandare un messaggio chiaro: vogliamoci bene, il cuore consiglia di fare il vaccino. Ha deciso, come si dice, di metterci la faccia. Lei è infermiera della terapia intensiva dell'ospedale Spallanzani di Roma.
"Da qualche settimana mi sono resa conto che noi sanitari, sfiniti fisicamente e stanchi di sentire voci di sottofondo che si oppongono alla vaccinazione, ci siamo arresi a combattere e rispondere", spiega, "Ora è tempo di non voltare la schiena con la tuta sudata. È tempo di metterci la faccia nel nostro piccolo. E lo dico nella mia lingua, prima di entrare a lavorare nel mio turno in Rianimazione, dove ci occupiamo oramai per la maggior parte solo ed esclusivamente di pazienti critici No Vax".