CAGLIARI. Cagliari, è la notte tra l'8 e il 9 giugno del 1990: la città si trasforma in un campo di battaglia. Sono le notti magiche del Mondiale, Italia 90. Il capoluogo sardo, con il suo Sant'Elia, viene scelto per ospitare tre gare del girone F: Inghilterra-Irlanda, Inghilterra-Olanda, Inghilterra-Egitto. La battaglia peggiore però si preannuncia fuori dal campo: la Sardegna è stata scelta per isolare gli hooligans, assetati di battaglie di strada. Solo che qualcosa, per loro, non va per il verso giusto. Arrivati per sfasciare tutto, stando alle cronache ricostruite dall'associazione indipendentista A Innantis furono ributtati in mare "con l'ausilio di alcuni volontari sardi" quando tentarono l'assalto al rione Marina. Ecco la ricostruzione (di parte?) di quelle giornate.
È il 1990, l'anno dei Mondiali di Calcio, e lo stadio Sant'Elia di Cagliari ospita diverse squadre internazionali di uno dei più importanti eventi sportivi al mondo.
Cagliari era sede di tre gare del girone F: Inghilterra-Irlanda, Inghilterra-Olanda, Inghilterra-Egitto.
La decisione di scegliere Cagliari e la Sardegna non fu presa a caso, ma - si disse - che questa scelta serviva proprio "per isolare gli eventuali teppisti". Già dai primi di giugno erano così attesi decine di migliaia di tifosi britannici a sostegno di una squadra che per cinque anni, insieme con quelle dei club, aveva dovuto sopportare la vergogna dell’esilio europeo per ciò che di terribile e di indimenticabile era accaduto all’Heysel di Bruxelles nel 1985 (a causa degli scontri tra tifosi inglesi e italiani morirono 39 persone, e ne rimasero ferite oltre 600).
Un esercito di hooligans, dunque, resi più “carichi” che mai dalla lunga astinenza dallo sport a loro preferito e più congeniale: bere e sfasciare tutto. Prima, durante e dopo la partita. Era dunque più che naturale che la gente sarda e le forze dell’ordine fossero in fibrillazione.
E infatti le schermaglie arrivarono a più riprese, prima del calcio giocato. Gli hooligans entreranno in azione nella notte tra l'8 e il 9 giugno, quando Cagliari diventa teatro di una vera e propria battaglia tra ultrà d'Oltremanica e polizia.
Il rione Marina è sconvolto dalla guerriglia urbana, con continui lanci di bottiglie e pietre e agenti in assetto da guerra che caricano la folla. Alla fine vengono fermati 60 tifosi, ma l'emergenza hooligans continuerà anche nei giorni successivi, quando le "notti magiche" entreranno nel vivo anche in Sardegna.
Alla fine i tifosi inglesi vennero ricacciati indietro. Anzi, molti di loro, come raccontarono diversi inviati dei più importanti quotidiani internazionali, vennero letteralmente scaraventati in mare. Non dalle forze dell’ordine ma dai numerosi volontari sardi arrivati da tutta l’Isola che decisero in questo modo di farsi rispettare.
- Redazione