CAGLIARI. La Guardia di finanza del Comando Provinciale di Cagliari ha scoperto una truffa da 300mila euro. A finire nei guai l'amministratore e socio unico di una società operante nel settore del commercio all’ingrosso di carne, indagato per il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Dopo un’articolata indagine coordinata dalla Procura Europea i finanzieri hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di liquidità finanziare e un immobile ubicato a Cagliari, per un importo pari a 150.000 euro, corrispondente alla somma di denaro già incassata a titolo di anticipo.
Le Fiamme Gialle hanno scoperto la truffa realizzata da una società con sede nel Comune di Elmas, che, al fine di ottenere illecitamente un finanziamento pubblico pari a € 300.000 (di cui € 150.000 già incassati in anticipo), a valere su risorse appositamente destinate dal Pnnr per la realizzazione di un marketplace da utilizzare per la commercializzazione on-line dei propri prodotti in paesi esteri. La società ha rendicontato le spese sostenute con fatture attestanti false prestazioni per ricerche di mercato, emesse da un’altra società riconducibile allo stesso amministratore unico.
Oltre alle responsabilità penali, l’amministratore e la sua società di capitali sono stati segnalati dalla Guardia di Finanza anche alla Procura Regionale della Corte dei Conti di Cagliari per aver cagionato un danno erariale per complessivi € 150.000, corrispondente all’ammontare delle risorse pubbliche già ottenute.
Contestualmente, è stata interessata Simest S.p.a., società pubblica del gruppo Cassa Depositi e Prestiti che ha lo
scopo pubblicistico di sostenere la crescita delle imprese italiane all’estero, appositamente destinataria, per tali
finalità, di 1,2 miliardi di euro di risorse del Pnrr, per la revoca del finanziamento ed il conseguentemente recupero degli aiuti comunitari indebitamente percepiti.
L’operazione, condotta dagli investigatori del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Cagliari, è stata avviata nel 2023 per contrastare i fenomeni illeciti connessi all’erogazione di contributi erogati con fondi stanziati dall’Unione Europea nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.