BUDAPEST. È iniziato il processo, a Budapest, per Ilaria Salis, insegnate italiana di origini sarde, accusata di aver aggredito due estremisti di destra, durante gli scontri con i neonazisti europei, l’11 febbraio 2023.
Salis è comparsa, questa mattina, in aula con catene a polsi e piedi, scortata dalle forze di sicurezza.
“È stato scioccante vederla incatenata. Ci aveva detto che veniva trasferita sempre in queste condizioni, ma vederla ci ha fatto davvero impressione”, afferma Eugenio Losco, avvocato difensore di Salis.
Ora la 39enne rischia 11 anni di carcere. Imputata assieme ad altri due cittadini tedeschi, l’insegnate si è dichiarata non colpevole, contestando l’impossibilità di non vedere le immagini delle telecamere di sicurezza che hanno ripreso le immagini su cui si basa l’accusa, oltre che la mancata traduzione, in inglese e italiano, degli atti che le hanno impedito di conoscere i reati di cui è accusata.
Il processo è stato rinviato al 24 maggio, con la possibilità di un’altra udienza a ottobre.
Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani: “Chiediamo al governo ungherese di rispettare i diritti di Ilaria Salis, previsti dalle normative comunitarie della cittadina italiana Ilaria Salis detenuta in attesa di giudizio". Lo ha scritto Tajani su X.